interviste

La Malattia di La Peyronie

MALATTIA DI LA PEYRONIE

Questa malattia, conosciuta anche con il termine di Induratio Penis Plastica, e scoperta per la prima volta nel 1743 da Francois de La Peyronie, un medico francese, chirurgo di Luigi XV di Francia, è un’affezione infiammatoria di un involucro che riveste il pene al suo interno, denominato tonaca albuginea, che va incontro a fenomeni di fibrosi e di ispessimento. Per questo motivo nel pene si formano delle vere e proprie placche o cicatrici che possono anche andare incontro a processi di calcificazione. La causa precisa di questa malattia non è conosciuta: negli anni sono state prospettate ipotesi infiammatorie, immunologiche, infettive. Attualmente l'ipotesi più probabile è che su un terreno geneticamente predisposto, micro o macrotraumi a livello penieno, producano delle piccole lesioni da cui poi parte il processo infiammatorio che porta alla formazione di queste placche. Inoltre si sa che il fumo ed il dismetabolismo lipidico e glicidico sono cofattori importanti nell'insorgenza di questa malattia. Questa affezione colpisce prevalentemente uomini di mezza età, ma si può realizzare anche in altri periodi della vita del maschio. In alcuni studi si indica che questa affezione avrebbe una prevalenza intorno al 7% nel sesso maschile. Questa malattia spesso ha un’insorgenza subdola ed aspecifica: fastidio non meglio precisato all’interno del pene, lieve dolenzia durante il coito, questo perchè alla base dell’affezione vi è un processo infiammatorio, prima acuto e poi cronico, che ha le caratteristiche di progressività facendo progredire la malattia.

Quando la patologia è conclamata abbiamo la triade sintomtologica classica: dolore ed incurvamento penieno in erezione e progressiva disfunzione erettiva. La diagnosi, che va posta il più precocemente possibile per la progressività della malattia, si basa su l’autofotografia del pene in erezione (in almeno due proiezioni, che il paziente deve eseguire a pene eretto che permettono di calcolare l’esatto angolo di curvatura del pene) e su un esame denominato ecocolordoppler penieno dinamico eseguito a pene flaccido e dopo una microinezione intracavernosa di una sostanza (Prostaglandina E1), che procura un’erezione farmaco-indotta che permette di valutare non solo la circolazione, ma anche la struttura interna dell’organo. La terapia di questa affezione prevede inizialmente trattamenti medici per via generale con farmaci che cercano di bloccare o ridurre il processo infiammatorio , unitamente a ciò si utilizzano trattamenti fisici locali (laserterapia, ultrasuoni , iono e/o iontoforesi ed onde d'urto), a scopo antidolorifico e per ridurre le dimensioni delle placche.

La terapia chirurgica si effettua solo una volta che la malattia si è fermata e stabilizzata e non è più in fase attiva. Se vi è un’erezione valida si eseguono i cosiddetti interventi di plastica peniena, che consistono nel raddrizzamento del pene qualora vi fosse una curvatura che impedisse da un punto di vista meccanico la penetrazione.

Se invece non vi è un’erezione valida si procede all’impianto di una protesi peniena che ovvia nel contempo al problema erettivo e di curvatura.

INTERVISTA PROF.  ALESSANDRO NATALI 

Responsabile Servizio Andrologia Urologica

Clinica Urologica 1 - Università degli Studi di Firenze

Intervista al Prof. Natali a " Vita in coppia " periodico bimestrale a diffusione nazionale - numero di Marzo/Aprile 2017

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