interviste

Procreazione assistita eterologa

PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA ETEROLOGA IN ITALIA


Il 9 Aprile 2014 la Corte Costituzionale si è pronunciata(sentenza n.162/2014)dichiarando l’illegittimità costituzionale del divieto di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) di tipo eterologo contenuto nella Legge 40/2004. A seguito di ciò il Ministero della Salute ha demandato ad ogni Sistema Sanitario Regionale (SSR)  la facoltà di emanare direttive in ambito di regolamentazione della fecondazione eterologa dei centri di PMA. La prima regione che si è espressa in tal senso è stata la Toscana con delibera della giunta regionale n.650 del 28 luglio 2014. Dopo il provvedimento della Regione Toscana, molte altre regioni hanno iniziato a porsi il problema dell’eterologa, il 4 settembre 2014, in una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, è stato approvato un documento, che in gran parte ricalca la delibera n. 650/2014 della Regione Toscana, con richiesta di recepirlo a livello nazionale, per rendere uniforme in tutta l’Italia l’accesso alle tecniche di PMA eterologa. Fondamentalmente cosa è riportato in questo documento? In esso, prendendo atto che con la sentenza della Corte Costituzionale sopracitata, non è più “vietato” , per le coppie che abbiano impossibilità ad avere figli per patologie che siano causa irreversibile di sterilità riguardanti sia gli spermatozoi che gli ovociti (i cosiddetti “gameti”), ricorrere in Italia all’uso di liquido seminale e/o ovociti di un donatore/donatrice, si cerca di “regolamentare” tale procedura, elencando tutta una serie di requisiti soggettivi delle coppie di pazienti che possono usufruire della donazione dei gameti, nonché modalità e criteri di selezione dei potenziali donatori dei gameti stessi. Tutto questo ha un duplice obiettivo. Il primo è il rispetto della sentenza della Corte Costituzionale , rendendo così immediatamente esigibile un diritto costituzionale garantito, e dando quindi la possibilità alle coppie con infertilità irreversibile di poter usufruire di questa tecnica senza ricorrere al tanto deprecato e dispendioso “turismo riproduttivo”in altri Paesi europei. Il secondo è quello che vi siano regole chiare volte ad assicurare la massima sicurezza e tutela per le coppie che ricorrono all’eterologa e per i donatori e donatrici che vorranno mettere i propri gameti a disposizione di coppie riceventi. 

INTERVISTA PROF.  ALESSANDRO NATALI 

Responsabile Servizio Andrologia Urologica

Clinica Urologica 1 - Università degli Studi di Firenze

Intervista al Prof. Natali a " Vita in coppia " periodico bimestrale a diffusione nazionale - numero di novembre/dicembre 2014

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